Sei gare ufficiali, tra coppa e campionato, sei vittorie: difficile criticare questo Bagnolo. Ma in cosa può e deve ancora migliorare?
“Nel gioco di squadra. Per essere più precisi direi che dobbiamo migliorare l’intesa - del resto la squadra è cambiata molto in estate - ed essere più precisi in fase difensiva. Ma i miglioramenti si iniziano a vedere, i gol subiti sono sempre meno e quelli fatti sempre di più (nelle ultime 2 gare 20 gol fatti e 4 subiti, ndr)”.
In campionato 4 vittorie su 4… Ma l’Olimpia Regium è a pari punti e Castel San Pietro è lì, a due sole lunghezze di ritardo. La sensazione è che non si possa sbagliare un colpo e che il campionato si deciderà in poche gare-chiave. Si avverte l’ansia da prestazione?
“Un po’ di stress lo si percepisce, non tanto per risultati delle avversarie, ma perché sappiamo che la nostra squadra è stata costruita per vincere, e noi non vogliamo deludere società, tifosi e noi stessi. Stiamo lavorando tanto per raggiungere il traguardo, ma sappiamo che non sarà facile”.
Arriviamo al dunque: come stai vivendo il ruolo di capitano…non giocatore? Quanto pesa rimanere a guardare?
“Con o senza fascia al braccio non piace a nessuno stare in panchina. Il regolamento impone un giovane sempre in campo e Bagnolo ne ha diversi molto bravi. Causa qualche defezione ultimamente mister Malservisi ha preferito schierare tra i pali Castellini, che appunto è un giovane, anziché il sottoscritto. Tomas è un ragazzo di ottime prospettive e si è comportato bene, aiutando la squadra a vincere e a rendere la mia panchina un po’ meno amara”.
Quanto è legata la sorte di Bagnolo alla salute dei “tre tenori” Giardino-Salerno-Muto?
“Sono giocatori che sarebbero molto importanti in tante squadre, penso la loro assenza si sentirebbe molto. Ma come ho detto prima abbiamo giovani molto importanti, oltre a “senatori” come Ciriani e Marzano, e con la nuova regola tutti sono indispensabili”.