Fabio Burani è stato una colonna della squadra che fece le proprie fortune, partendo dalla serie D e approdando fino al campionato nazionale. Giocatore generoso, irriducibile e di sostanza, ha conquistato tre promozioni: dalla D alla B. Poi, una breve parentesi a Cavriago.
Fabio, come è nata successivamente l’idea di ritornare a Bagnolo da dirigente?
“In realtà i contatti non si sono mai recisi. Poi, un pomeriggio, il presidente Davide Maretti mi ha proposto di entrare nello staff dirigenziale giallonero”.
In cosa consiste l’incarico?
“E’ quello di visionare i giocatori e scovare nuove promesse, spulciando i tanti campi e le partite di calcio a 5. Inoltre, data la mia lunga esperienza da giocatore, il mio ruolo consisterà anche nel dare una mano al presidente Maretti, alla vice, Lisa Bertozzi e al diesse Raffaele Rizzo, a comprendere certe dinamiche di spogliatoio e di fare da tramite tra la squadra e la dirigenza. Il lavoro, comunque, inizierà a dare i primi frutti il prossimo anno, poichè, in questa stagione, la rosa l’hanno formata Davide e Raffaele”.
Come giudichi la campagna acquisti della Maival?
“Il nostro è stato un mercato oculato. Siamo riusciti a coniugare l’aspetto economico con la qualità. Infatti, la crisi si è fatta sentire, sulla portata degli sponsor, ma, ripeto, la società si è mossa con scaltrezza”.
La rosa è stata ben allestita?
“Sì. c’è gente come Prodi e Nobile che non ha bisogno di presentazione, i quattro ragazzi che arrivano dal Cus Parma sono un a certezza, mentre le scommesse che possono farci fare la differenza sono il bomber Terranova e i due fratelli Mimoun”.
L’obiettivo del club è una pronta risalita in serie B?
“Il progetto è di tornare in cadetteria nel giro di 2-3 anni, poi se riusciremo a centrare la promozione subito, tanto meglio. Abbiamo costruito una squadra di valore, ma è completamente rinnovata, ci sono tantissimi volti nuovi, quindi servirà tempo per amalgamarsi. Certo, non ci si può nascondere, l’organico è stato costruito per puntare ai play off. Mentre per il primo posto, a mio parere, saremo una outsider, una mina vagante”.
Chi vedi favorito per la vittoria del campionato?
“I Fratelli Bari”.
Dicevi prima di Terranova: ha le stimmate del goleador di razza.
“Per lo staff societario non è una sorpresa, ha potenzialità esagerate che finora non ha potuto esprimere completamente. E’ un giocatore a cui anche la B starebbe stretta”.
Tra le novità della stagione c’è anche il mister.
“E’ vero, ma Caselli per noi non è una scommessa. Possiede grandi qualità e una capacità innata nel trattare coi giovani, li sa coinvolgere. Questo è molto importante, perché a noi, prima ancora dell’aspetto tecnico interessa quello umano. E da questo punto vista avrei da fare un appunto”.
Cioè?
“I giocatori italo-brasiliani rispetto agli italiani ‘purosangue’ sono molto più disponibili a mettersi in discussione. Spesso questi ultimi arrivano dal calcio a 11 e pensano di venire a insegnare a chi gioca a calcio a 5, ‘sparando’ cifre esagerate d’ingaggio. Mentre non si aspettano che per entrare nei meccanismi del calcetto occorra molta abnegazione, confezionando, a volte, risultati inadeguati. Mentre i brasiliani costano la metà e rendono il doppio”.
Tornando a noi, cosa prometti ai tifosi gialloneri?
“Un bel campionato dove faremo crescere i giovani”.
Il sogno?
“Beh, gustare ancora la serie B. Da lì, inizia il calcio a 5 che conta. Giocare in quella categoria, ti lascia un dolce sapore in bocca. Tra l'altro, porto con me un vanto dalla cadetteria: aver fatto gol a Lima, giocatore, all'epoca dell'Aosta, che poi è approdato in nazionale"
La delusione per la retrocessione è passata?
“Sì, certo, è stata superata. Anche perché Bagnolo è una piccola realtà e ci sta di alternare laC1 e la B. Ora, però, si riparte per una nuova avventura, carichi di entusiasmo”.