Luca Germani, giovane ma determinatissimo. Il promettente laterale, classe ’86, arrivato quest’estate dal Cus Parma fa un’analisi a 360 gradi sul momento no della Maival. Con grande lucidità spiega che cosa non va e cosa si deve fare per risorgere.
“Purtroppo siamo incerottati. E’ vero, viviamo un frangente difficile. Però, meglio passarlo adesso che durante il rush finale del campionato. Tuttavia, dobbiamo compattarci per non perdere terreno dal gruppo di testa. Poi, quando rientreranno i vari infortunati, ci giocheremo i primi posti alla grande. Siamo un bel gruppo, ma si deve tornare a tirare fuori gli attributi come accadeva nelle prime partite. Lì, tutti ci mettevano l’anima. Nelle ultime apparizioni, invece, non è più stato così. Per questo, contro la Virtus Cibeno serve immediatamente una reazione, dopo i due ko consecutivi con Casalgrande e Pianoro. E’ tassativo portare a casa i tre punti. Basta pensare a chi c’è e a chi manca. Nello spogliatoio ci siamo confrontati e ci siamo detti: ‘Fuori le palle e la personalità, è un match che va vinto a tutti i costi’. Anche perché una sconfitta instaurerebbe un circolo vizioso dal quale diventerebbe difficile uscire”.
Gli errori da non ripetere, sono soprattutto quelli visti a Pianoro. “Siamo partiti bene, poi, per colpa di qualche gol ‘mangiato’, ci siamo abbattuti. Non riusciamo a mettere in pratica ciò che proviamo in allenamento. Ci intestardiamo e cerchiamo ossessivamente la rete. Forse anche per questo sbagliamo tanto davanti alla porta. Già è un periodo delicato a causa delle assenze, se ci mettiamo anche a fallire facili palle-gol, si fa ancora più dura”.
Sabato scorso, in terra bolognese, per Germani è arrivata la ‘prima’ in campionato nel quintetto base. “Sono contento, anche se era praticamente una scelta obbligata, dato che siamo contati. Ciò nonostante, mi ha fatto piacere. Non giocavo dal 1’ dalla sfida coi Fratelli Bari, in coppa. Non ho provato una particolare emozione. Oramai, è la quarta stagione che milito in C1, conosco bene la categoria. E pure mister Caselli. Comunque, lo ripeto, è sempre motivante per un giocatore essere fra le scelte titolari. Anche se, personalmente, quando subentro dalla panchina, sento una carica emotiva maggiore. Perché, non riuscendo a sfogare l’adrenalina, la tensione sale a picco. E nel momento in cui vengo chiamato in causa, sono molto carico e non sbaglio l’approccio alla gara”.
Infine, l’ex atleta del Cus Parma svela le sue qualità tecnico-tattiche. “Ho sempre giocato come laterale o come uomo, in mezzo, nel 2-1-1. Non segno tantissimo. A parte nell’under dove sono andato in doppia cifra, non realizzo mai più di 6-7 reti a stagione. Tecnicamente? Calcio col mancino e non sono male. Ma lo ribadisco: la mia arma principale è la grinta”.